L’inizio dello standard morfologico, laddove si parla di “figura e conformazione generale” subito ci presenta, a scanso di equivoci, un cane da caccia
Prima di analizzare in dettaglio lo standard morfologico del bracco italiano occorre sottolineare che gli estensori, fra cui Giuseppe Solaro che a riguardo scrisse anche un particolareggiato saggio di commento, vollero fin dall’inizio, nel lontano 1923 (anno in cui avvenne l’unificazione dello standard tra bracco pesante e bracco leggero) presentarci la fisionomia di un cane da caccia. Ed è così, perché quando passeggiate con il vostro bracco al guinzaglio e si avvicina qualcuno per chiedere notizie del cane, magari lo potrà sbagliare per un segugio, per un’altra razza, ma non c’è dubbio che subito premetterà: «È un cane da caccia vero?».
Le nobili linee del cranio, le orecchie lungamente pendenti, la canna nasale elegantemente montonina, la mansueta espressione degli occhi, suggestionano potentemente anche chi non è cinofilo e/o cacciatore e fan pensare, evocando costumi d’altri tempi, ad epoche lontane, a civiltà campagnole, quando la caccia era attività naturale e certamente più diffusa e accettata di adesso. Il carattere del bracco italiano è serio ed affettuoso, ispira inoltre fiducia e simpatia, per cui anche chi prova timore per i cani, non mostra invece ritrosia per la nostra razza, razza da caccia, ritenuta universalmente affettuosa e non mordace.
In merito allo standard morfolofico del bracco italiano, Giacomo Griziotti, da noi stimato, insieme a Giulio Colombo, fra i più bravi e chiari scrittori di cinotecnica, ebbe a scrivere: «Il bracco italiano, oltre ad essere il più antico cane da caccia che esista, è, per così dire, il cane da caccia classico, tipico per antonomasia. Tutte le buone qualità d’indole, bontà e fierezza insieme, generosità ed attaccamento al padrone attribuite al cane da caccia gli provengono dal bracco e sono compendiate in questo nell’espressione del suo magnifico testone. bonario. fiero e intelligente.
Vediamo quindi in dettaglio cosa dice lo standard morfologico del bracco italiano.
Standard morfologico del bracco italiano
Paese d’origine
Italia
Utilizzazione
Cane da caccia, cane da ferma.
Classificazione FCI
Gruppo 7: cani da ferma di tipo bracco continentale, con prova di lavoro.
Brevi cenni storici
Cane di antica origine italiana. Si forma attraverso i secoli utilizzato nella caccia agli uccelli prima con le reti ed in seguito con le armi da fuoco. Affreschi del XIV secolo testimoniano la inequivocabile continuità nei secoli del Bracco Italiano, sia nella morfologia che nell’attitudine venatoria come cane da ferma. (Per approfondire consigliamo la lettura dell’articolo Storia antica del bracco italiano).
Aspetto generale
Costruzione forte e armonica con aspetto vigoroso. Preferiti i soggetti con arti asciutti, muscoli salienti, linee ben definite, nonché testa scolpita con evidente cesello sub-orbitale, elementi questi che conferiscono distinzione alla razza.
Proporzioni importanti nello standard morfologico del bracco italiano
L’altezza al garrese varia tra i 55 ed i 67 cm. La lunghezza del tronco è pari all’altezza al garrese o leggermente superiore. Lunghezza totale della testa pari ai 4/10 dell’altezza al garrese, la sua larghezza misurata alle arcate zigomatiche è inferiore alla metà della lunghezza totale: cranio e muso di pari lunghezza.
Comportamento e carattere
Resistente ed adatto a qualsiasi genere di caccia, serio, intelligente, docile con grande capacità di apprendimento. (Per approfondire consigliamo la lettura dell’articolo Il carattere del bracco italiano).
Testa
Angolosa, stretta alle arcate zigomatiche, la sua lunghezza misura i 4/10 dell’altezza al garrese; la metà della lunghezza totale cade sulla linea di congiunzione degli angoli interni degli occhi. Gli assi cranio facciali sono tra di loro divergenti, ossia prolungando la linea superiore del muso essa deve passare avanti all’apofisi occipitale ed ottimalmente a metà della linea superiore longitudinale del cranio.
Regione cranica
Il cranio, visto di profilo, ha la forma di un arco molto aperto. Visto dall’alto forma, in senso longitudinale, una ellisse allungata. La larghezza del cranio, misurata in corrispondenza delle arcate zigomatiche, non supera la metà della lunghezza totale della testa, le guance sono asciutte. I seni frontali e le arcate sopracciliari sono marcati purché lo stop rimanga poco pronunciato. Il solco frontale è visibile e termina a metà del cranio, la cresta interparietale è corta e poco rilevata. La protuberanza occipitale è pronunciata.
Regione facciale
Tartufo voluminoso, con narici grandi e aperte, alquanto sporgente sulla linea anteriore delle labbra, con le quali forma un angolo.
Colore
Più o meno roseo o carnicino o marrone, in armonia con i colori del mantello.
Muso
Canna nasale leggermente montonina o retta. Ha una lunghezza pari alla metà della lunghezza totale della testa, la sua altezza è uguale ai 4/5 della sua lunghezza. Guardato di fronte, le sue facce laterali sono leggermente convergenti, pur presentando una faccia anteriore di buona larghezza. li mento è poco evidente.
Labbra
Le labbra superiori, ben sviluppate, sottili, cadenti senza essere flaccide, ricoprono la mandibola, nella sezione anteriore, e la oltrepassano, alquanto, ai lati. Viste di fronte, formano, sotto il tartufo, una «V» rovesciata; la commessura delle labbra deve essere accentuata, ma non cadente.
Denti
Arcate dentarie che combaciano, con denti perpendicolari alla mascella e chiusura degli incisivi a forbice. Ammessa anche la chiusura a tenaglia.
Occhi
In posizione semilaterale, esprimono docilità, non sono né infossati né sporgenti, ben aperti e con rima palpebrale ovale. Le palpebre aderenti al bulbo (assenza di entropio e/o di ectropio); il colore dell’iride è ocra più o meno scuro o marrone a seconda della colorazione del manto.
Orecchie
Ben sviluppate, così da poter raggiungere in lunghezza-senzatiramento il margine anteriore del tartufo; larghe almeno metà della loro lunghezza; poco erettili; con attacco piuttosto arretrato, relativamente stretto, posto sulla linea zigomatica; pregiato l’orecchio flessibile, con voluta anteriore interna ben marcata ed aderente col suo bordo alla guancia; l’estremità inferiore termina a punta leggermente arrotondata.
Collo
Forte, tronco-conico, di lunghezza non inferiore ai 2/3 della lunghezza della testa; ben marcato il distacco dalla nuca; gola con giogaia leggera e divisa.
Tronco
Linea superiore
Il profilo superiore del tronco si compone di due linee: una inclinata quasi retta che dal garrese va all’undicesima vertebra dorsale, l’altra leggermente convessa, che si raccorda con la groppa.
Garrese
Rilevato, con punte delle scapole staccate.
Dorso
Torace ampio; profondo e disceso a livello del gomito, non carenato, con costole ben cerchiate particolarmente nella parte inferiore ed inclinate. Regione lombare larga, muscolosa, corta ed arcuata.
Groppa
Groppa lunga (circa l/3 dell’altezza al garrese), larga, ben muscolosa; l’inclinazione ideale del coxale è quella che forma con l’orizzonte un angolo di 30 gradi. Bacino ampio.
Petto
Ampio
Linea inferiore
Il profilo inferiore, quasi orizzontale nella parte toracica risale leggermente nella parte addominale.
Coda
Robusta alla radice, dritta, con leggera tendenza a rastremarsi, non vellosa; quando il cane è in movimento, e soprattutto in cerca, è portata orizzontalmente o quasi. Viene tagliata in modo da lasciare una lunghezza di 15-25 cm.
Arti
Arti anteriori
La spalla è forte, fornita di buoni muscoli, lunga ed inclinata, libera nei movimenti; il braccio obliquo, aderente al torace; avambraccio robusto, bene in appiombo, con tendini forti e staccati; la punta del gomito deve trovarsi sulla perpendicolare abbassata dalla punta posteriore della scapola; metacarpi di giuste proporzioni, asciutti, di discreta lunghezza e lievemente inclinati; piedi robusti, ovaleggianti, con dita ben arcuate, aderenti fra loro, fornite di unghie forti e ricurve sul terreno, di colore bianco, ocraceo o bruno, più o meno intenso, a seconda del manto, suole asciutte ed elastiche.
Arti posteriori
Cosce lunghe, non divaricate, muscolose, con margine posteriore tendente al rettilineo; gambe forti; garretto largo; metatarsi relativamente corti ed asciutti. Piede con tutte le caratteristiche di quello anteriore, munito di sperone, la cui assenza non costituisce difetto. Tollerato il doppio sperone.
Andatura
Trotto ampio e veloce con spinta del posteriore possente e portamento di testa alto col tartufo che in caccia è al di sopra della linea dorsale.
Pelle
Consistente ma elastica, più fine sulla testa, alla gola, alle ascelle, ed alle parti inferiori del tronco; le mucose esterne devono avere il colore in relazione al colore del manto, mai con macchie nere. Le mucose interne della bocca sono rosee; nei roano o bianco marrone sono talvolta leggermente maculate di bruno o marrone pallido.
Mantello del bracco italiano
Pelo
Corto, fitto e lucente, più fine e raso sulla testa, sulle orecchie, sulla parte anteriore degli arti e sui piedi.
Colore
- bianco;
- bianco con macchie più o meno grandi e di colore arancio o ambra più o meno carico;
- bianco con macchie più o meno grandi di colore marrone;
- melato (bianco punteggiato di arancio pallido);
- bianco punteggiato di marrone (roano-marrone) in questo mantello pregiati i riflessi metallici; parimenti pregiato il marrone di tonalità calda (tonaca di frate);
Preferita la maschera facciale simmetrica, tollerata l’assenza di maschera.
Taglia e peso
Altezza al garrese
Fra i 55 ed i 67 centimetri. Preferibilmente l’altezza dei maschi va dai 58 ai 67 cm e quella delle fem mine dai 55 ai 62.
Peso
Fra i 25 e i 40 kg, in proporzione all’altezza.
I maschi devono avere due testicoli di aspetto normale e ben discesi nello scroto.
Difetti
Ogni deviazione dalle caratteristiche indicate nella descrizione delle varie regioni costituisce un difetto, che deve essere penalizzato nel giudizio in ri ferimento alla sua gravità ed alla sua diffusione. Difetti eliminatori dal giudizio: prognatismo accentuato. Altezza al garrese 2 cm in meno o in più dei limiti previsti.
Difetti da squalifica
- Naso fesso
- convergenza degli assi cranio-facciali;
- occhio gazzuolo;
- enognatismo;
- monorchidismo;
- criptorchidismo;
- depigmentazione totale.
- Mucose, pelle e suoi annessi con tracce di nero.
- Mantello nero, bianco e nero, tricolore, fulvo, nocciola unicolore, focato.